Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile

Workshop Agenda 2030, lavoro e parità di genere

Workshop Agenda 2030, lavoro e parità di genere

La sala Tina Anselmi della Cisl del Veneto ha ospitato lo scorso 28 giugno il workshop Agenda 2030, lavoro e parità di genere organizzato da AsVeSS nel quadro del progetto, coordinato dall’IVL – Istituto Veneto per il Lavoro, Incroci di genere.

Il workshop, oltre a rappresentare un’importante occasione di confronto intorno alle sfide poste dal goal 5 dell’Agenda 2030 in merito al raggiungimento dell’uguaglianza di genere per emancipare tutte le donne e le ragazze, ha offerto agli intervenuti l’occasione per riflettere su come i cambiamenti in corso – dalla transizione ecologica e digitale, alla denatalità e lo spopolamento, fino al cambio generazionale e la questione di genere – incidono sulle dinamiche economiche e sociali e richiedono risposte innovative sui temi della contrattazione collettiva e dei rapporti di lavoro nella prospettiva degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Una giornata di studio e confronto che ha visto alternarsi vari contributi che di seguito vengono brevemente richiamati.

Franca Bandiera, Direttrice di IVL Veneto capofila del progetto Incroci di genere. Strategie per superare il divario retributivo (bando regionale PARI) ha richiamato le finalità del progetto che si propone di agire sulla contrattazione di genere, sui modelli organizzativi per favorire pratiche di premialità (competenze, qualità delle prestazioni, risultati), sull’approccio culturale, per superare gli stereotipi di genere ancora troppo diffusi. Mentre Elisabetta Lamon, ricercatrice del progetto Pari e direttivo AsVeSS, ha presentato con ricchezza di dati ed analisi, la stretta relazione che permane tra il gap salariale ancora molto presente tra uomini e donne nel mondo del lavoro ed i modelli produttivi ed economici prevalenti nel sistema delle imprese che promuovono diverse sperimentazioni da alcuni anni ma senza carattere strutturale.

Paolo Gurisatti, Università Ca’ Foscari e Comitato scientifico di AsVeSS, ha invece evidenziato come se nell’industria del commercio, nell’artigianato tradizionale esistono contratti definiti, che vanno però rivisti e aggiornati, un’area critica è rappresentata dal settore dei servizi dove manca non solo un sistema di rappresentanza, ma anche strumenti di tipo partecipativo e organizzativo che non sono contrattualizzati. È necessario investire di più non solo sulla formazione ma anche sull’organizzazione, sulla soddisfazione dei lavoratori e su adeguati livelli di produttività, così come su un welfare a base territoriale e sul recupero di una cultura mutualistica.

Il contributo di Roberto Benaglia, già Segretario generale Fim – Cisl, ha evidenziato come l’approccio offerto ai temi della sostenibilità e del divario di genere dalle imprese in molti accordi contrattuali al di là delle dichiarazioni di principio, fatica ad individuare un panel di proposte, norme, strumenti idonei a cambiare le condizioni ed i contesti che generano il gap salariale. Vi sono però anche alcuni elementi di novità richiamati da Sergio Spiller, dell’Osservatorio sulla contrattazione di 2° livello della Cisl. Nei contatti di grandi aziende (Barilla, Luxottica, Ferrero) sono stati introdotte nuove tipologie e indicatori sui premi di risultato, nuovi strumenti di conciliazione tra vita e lavoro, forme di flessibilità di orario e smart working su misura. Tra questi la definizione di obiettivi basati sui parametri di sostenibilità ambientale quali la riduzione del consumo di energia, degli scarti e delle emissioni ed il potenziamento della raccolta differenziata.

Molto diversa è la realtà della piccola impresa su cui si sono soffermati i contributi di Tiziana Pettenuzzo, Segretaria generale Confartigianato Veneto e di Eugenio Gattolin, Segretario generale Confcommercio Veneto.

Tiziana Pettenuzzo ha sottolineato la difficoltà per il sistema delle piccole e medie imprese nella adozione delle policy innovative per la gestione del personale, obiettivo indispensabile in un momento storico in cui non si trovano lavoratori e necessita saper formare e fidelizzare i propri dipendenti. Ma anche che il welfare aziendale rappresenta uno strumento di innovazione organizzativa utile e positivo che, come dimostrano i dati del welfare index, sta entrando e portando risultati positivi nelle imprese di piccole dimensioni quando offre servizi di conciliazione sui fabbisogni concreti espressi dai dipendenti. Eugenio Gattolin ha invece richiamato il ruolo centrale che può e deve essere svolto dalla bilateralità nel percorso di educazione alla sostenibilità. In questa direzione è importante adottare strumenti diversificati in modo da favorire una maggiore conciliazione tra il sistema lavoro, l’attività familiare e l’attività extralavorativa, agendo su strumenti che siano più utili e più nuovi rispetto al passato e favorendo così un passaggio culturale anche all’interno delle organizzazioni.

Molti i successivi interventi dei partecipanti, che hanno sottolineato l’importanza di rafforzare il ruolo della contrattazione sui temi della sostenibilità con una particolare attenzione, considerato il tema del seminario, alle questioni di genere che, come sappiamo, non attengono solo alla tutela verso le donne bensì alla più ampia capacità di intervenire sui diversi fattori e condizioni che ne determinano le diseguaglianze.

Le conclusioni del workshop sono state affidate a Giorgio Santini, presidente di AsVeSS, che ha ricordato come le politiche economiche a favore della sostenibilità e dell’inclusione potrebbero essere molte e diverse, utili a dare risposte nel lungo periodo e nell’interesse di tutti. Ha poi sottolineato l’importanza di dare continuità e di approfondire i temi al centro del confronto di oggi per ricercare soluzioni organizzative e contrattuali capaci di tenere assieme in modo innovativo le tre dimensioni – sociale, economica e ambientale – della sostenibilità.

In questa direzione si muove l’impegno di AsVeSS nell’ambito delle attività del suo gruppo di lavoro su Agenda 2030 e lavoro che ha promosso il workshop con l’obiettivo di avviare il confronto sul rapporto tra sostenibilità e contrattazione coinvolgendo Cisl, Confcommercio e Confartigianato del Veneto. La proposta è di promuovere, a partire dai molti contributi emersi, un percorso di formazione (nella modalità dei laboratori e focus interattivi e partecipati) rivolto ai rappresentanti delle organizzazioni economiche e sindacali, in particolare funzionari ed operatori, da realizzare tra ottobre 2024 e marzo 2025 dal quale far emergere elaborazioni, proposte, strumenti innovativi da riportare poi ai soggetti competenti a livello regionale e territoriale.

Un ringraziamento alla Segreteria della CISL Veneto per la collaborazione alla giornata di oggi e per la condivisione del percorso futuro sulle policy della Agenda 2030.

Le interviste

Riprese e intervista a cura di Gianluca Salmaso
Riprese e intervista a cura di Gianluca Salmaso
Riprese e intervista a cura di Gianluca Salmaso
Riprese e intervista a cura di Gianluca Salmaso
Riprese e intervista a cura di Gianluca Salmaso