Mobilitazione civile e sociale per l’Ambiente
di GIORGIO SANTINI, PRESIDENTE ASVESS –
La giornata mondiale per l’Ambiente del 2021, che ricorre oggi, non può essere solo una ricorrenza periodica che per qualche momento accende i riflettori o genera qualche servizio nei mezzi di comunicazione.
Quest’anno, con il mondo ancora alle prese con la pandemia, dovrà essere un momento di VERITÀ E CONSAPEVOLEZZA per denunciare senza ipocrisie il sostanziale stallo delle politiche per contrastare il surriscaldamento del nostro pianeta che ha già causato e continuerà sempre più a causare gravi conseguenze per la tutela dell’ambiente in tutti i Paesi del mondo, Europa ed Italia compresi.
Oggi è il giorno per dire con forza che che non possiamo più continuare così, che stiamo tradendo gli sforzi di quanti da anni si sono battuti per la difesa dell’Ambiente e anche dei tanti giovani che in questi tempi hanno posto con forza il tema di Salvare il Pianeta.
SENZA UN CAMBIAMENTO DI ROTTA DECISO, IMMEDIATO E DURATURO IL FUTURO DEI NOSTRI CONTINENTI, MARI, TERRITORI È IRRIMEDIABILMENTE COMPROMESSO.
L’occasione da non sprecare sono le politiche per la ripresa in atto nel mondo e anche nella nostra Europa.
Tra molte incertezze affiora la consapevolezza della necessità di una transizione ecologica che salvaguardi l’ambiente per le prossime generazioni, che lo sviluppo nei prossimi anni sia sostenibile per l’ambiente e per le persone.
Ma purtroppo tutto questo è ancora sulla carta nei programmi di ripresa post-COVID, fa molta fatica a diventare programma operativo in ogni paese e già si intravedono incertezze, titubanze, comportamenti non in linea con le necessità.
Il punto più delicato riguarda proprio la riluttanza e l’incertezza nell’affrontare le politiche radicali che permettano di fermare il surriscaldamento del pianeta in tempo, prima che le conseguenze sull’ambiente siano irreversibili.
La giornata mondiale per l’Ambiente serva allora a mobilitare tutte le migliori energie da ogni parte politica, sociale, economica perché si cambi passo, si rivolga lo sguardo al futuro, si mettano in atto in ogni contesto le politiche che sono necessarie, come indicato già nel 2015 dall’Agenda 2030 dell’ONU sottoscritta allora da oltre 190 Paesi, ma poco, troppo poco attuata.
Negli anni ‘70 ( mezzo secolo fa !! ) Aurelio Peccei nel libro “ I Limiti dello Sviluppo” scriveva che era necessario partire subito per cambiare rotta in tempo perché il futuro sembra lontano ma in realtà “ comincia ogni giorno “.
Non è stato ascoltato e siamo ridotti così.
E allora, consapevoli della gravità della situazione ambientale, è urgente dare vita ad una mobilitazione civile e sociale per uno sviluppo sostenibile che abbia al centro la difesa dell’ambiente, l’economia responsabile, l’inclusione sociale, la democrazia partecipativa.
SE NON ORA, QUANDO?