Il futuro degli ITS nell’Impresa
DI GIORGIO SANTINI –
L’Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile ( ASVESS) ha organizzato un incontro lo scorso 23 aprile in collaborazione con la Confartigianato nel quadro dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU per il raggiungimento di 17 obiettivi di sostenibilità in campo ambientale economico e sociale con riferimento al territorio regionale.
Uno dei 17 obiettivi è IL LAVORO DIGNITOSO. Per questo, come AsVeSS, vogliamo fare il possibile perché nel Veneto venga superata l’attuale situazione paradossale che vede tante occasioni di lavoro di buon livello non trovare candidati mentre nel contempo crescono disoccupati, lavori poveri e precari, come testimonia il dato relativo al Veneto, uscito due anni fa prima della pandemia, di oltre 100.000 giovani “Neet” ( giovani non studiano non lavorano non si formano), una percentuale di circa il 15% che è certo inferiore al 23% dell’Italia, ma che purtroppo rappresenta il doppio di Francia e Germania.
Questa situazione è ancora più grave perché sono passati ormai dieci anni da quando sono stati introdotti in Italia, anche sulla scorta del successo che riscontravano in altri paesi europei, gli ITS con l’obiettivo di migliorare la preparazione tecnica e l’occupabilità dei giovani. I risultati sono purtroppo ancora molto al di sotto delle necessità. Per questo è necessario che gli ITS siano al centro dell’attenzione come ha testimoniato il richiamo forte del presidente Draghi nel suo discorso programmatico, anche perché saranno i buoni lavori a produrre crescita e sviluppo, a decidere se questo Paese uscirà fuori non solo dalla pandemia, ma anche da quella malattia che da venti anni lo vede fermo allo “zero virgola” di crescita.
Gli ITS sono punto di contatto essenziale tra scuola e mercato del lavoro. Perché l’alternanza scuola-lavoro vuol dire anche vedere e toccare in corso d’opera, quindi progettare, adattare, migliorare e unire ciò che è stato sempre diviso. Gli ITS sono adatti più di altri livelli formativi al gran sistema delle piccole e medie imprese.
Eppure: il “cavallo non beve” la domanda è “scarsa ”: 15.000 ragazze e ragazzi in Italia, 1.500 in Veneto.
Il convegno realizzato era rivolto alla domanda di famiglie e ragazzi:
– poiche devono essere consapevoli che “correre” al lavoro oggi, appena raggiunto il diploma, può essere pagato già domani, in un mondo del lavoro che a tutti richiede alte specializzazioni in continuo aggiornamento, ancor di più nei prossimi tempi che saranno contrassegnati da una rapida transizione verso il digitale.
– Debbono anche sapere che gli ITS non chiudono la carriera, semmai preparano all’Università. Ma sono rivolti soprattutto alla domanda delle imprese. E qui va dato atto all’assunzione di responsabilità di Confartigianato Veneto. Che oggi propone alle sue imprese di affiancare le Academy spiegando a famiglie e ragazzi dove e come, con quali imprese e quali rapporti si può fare bene l’esperienza degli ITS. I migliori testimonials degli ITS sono le migliori imprese che più di tutte sanno apprezzare il valore della formazione continua, dell’alternanza, degli ITS.
Questa può e deve essere una svolta: fino ad ora il reclutamento dei ragazzi era compito solo delle Academy, con tutte le difficoltà che i numeri raccontano. Difficoltà che invece non ci sono nei (rari) casi di Academy di grandi imprese.
Oggi, tante imprese insieme, possono fare la differenza, possono “fare sistema” segnare un cambio di passo in avanti. Non vogliamo rassegnarci a vedere che la popolazione degli ITS non cresce od a vedere degli ITS “boutique”, fatti cioè “per pochi ma buoni”.
Se il sistema degli ITS è adottato dal Paese, e quindi in primis da chi lavora e produce, gli ITS hanno la possibilità di dare una mano a tutto il sistema, a partire dalle ragazze e dai ragazzi che andranno incontro a buoni lavori. Per questo è importante oggi la presenza di aziende artigiane che hanno accettato la sfida degli ITS, di Confindustria, delle OOSS, dell’Università, del Credito, di quanti non hanno potuto partecipare all’evento ma operano con determinazione per diffondere gli ITS come le Agenzie del Lavoro. Così come è fondamentale la responsabilità politica, della Regione e del Governo nazionale, chiamata a dare il nuovo ordinamento necessario per questo rilancio degli ITS, a partire dal PNRR.
Giorgio Santini, Presidente AsVeSS
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