Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile

Vacciniamo il clima. Giovedì 22 aprile la Giornata della Terra apre una serie di appuntamenti, tra cui la Cop 26

Vacciniamo il clima. Giovedì 22 aprile la Giornata della Terra apre una serie di appuntamenti, tra cui la Cop 26

DI MATTEO MASCIA

“Risanare la nostra terra” è questo il tema della Giornata mondiale della Terra 2021 che si celebra il 22 aprile in tutto il mondo. Una giornata di mobilitazione, di informazione e di azioni per richiamare tutti noi e in primis chi ha responsabilità di governo a livello politico ed economico che senza il rispetto della natura non c’è vita buona, ne può esserci una buona economia!

È questo l’insegnamento più importante di un anno drammatico per le nostre società, attraversate dall’inedita esperienza della pandemia mondiale. Un insegnamento che non può essere “sprecato” come ci ricorda papa Francesco, perché la pandemia del Covid19 è figlia della distruzione degli habitat naturali dove vivono specie selvatiche, da cui hanno origine i virus, a causa dei processi di antropizzazione legati all’urbanizzazione e allo sviluppo delle attività umane. Un fenomeno esacerbato dal progressivo aumento della temperatura a causa del riscaldamento globale che aumenta il rischio di nuove pandemie in quanto favorisce la proliferazione di insetti e altri animali veicoli di agenti patogeni e dagli altissimi livelli raggiunti dall’inquinamento atmosferico che favoriscono lo sviluppo di infezioni respiratorie rendendoci più esposti ai virus propagati per via aerea.

La Giornata Mondiale della Terra può essere allora l’occasione per alzare lo sguardo oltre la drammatica emergenza sanitaria e sociale attuale per guardare al di là dell’immediato. Perché se per il Coronavirus e altre future pandemie si potrà sempre trovare un vaccino, non esiste vaccino per contrastare la crisi climatica indotta dal riscaldamento globale.

Per progettare la ripartenza economica, sociale, culturale bisogna mettere al centro del nostro agire l’attenzione per il clima. Una reale e concreta transizione ecologica richiede prima di tutto un percorso accelerato per contrastare il cambiamento climatico mettendo in atto politiche ed azioni per la mitigazione con l’obiettivo per l’Europa e l’Italia di ridurre del 55% le emissioni di CO2 al 2030 e raggiungere la neutralità carbonica al 2050. Con la consapevolezza che le politiche per il clima devono però essere accompagnate da adeguate ed efficaci azioni per la tutela della biodiversità, la conservazione dei servizi eco-sistemici di supporto alla vita, lo stop al consumo di suolo e alle logiche estrattiviste. Si tratta di attivare nuovi modelli economici e sociali circolari e solidali in grado di ridurre il consumo di natura e nello stesso tempo di garantire opportunità di lavoro e qualità della vita alle persone e alle comunità umane.

Il 2021 sarà un anno cruciale per misurare il reale impegno dei governi nel contrastare la crisi socio-ambientale dopo il dramma della pandemia, considerati gli importanti appuntamenti internazionali programmati: l’Assemblea della Nazioni Unite dedicata all’ambiente, la conferenza Onu sugli oceani e le Conferenze delle Parti delle tre convenzioni globali approvate in occasione della conferenza di Rio de Janeiro del 1992: quella sul cambiamento climatico (COP 26), sulla biodiversità e sulla desertificazione.

In particolare, Cop 26 che si terrà a Glasgow a novembre, sarà un appuntamento chiave nella direzione di alzare l’ambizione e rafforzare il taglio delle emissioni di gas serra per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi di contenere l’aumento medio della temperatura a 1,5 gradi centigradi entro fine secolo rispetto al periodo pre-industriale. In questo contesto l’Italia potrà portare un contributo importante in quanto nel suo ruolo di Co-presidente ospiterà gli eventi preparatori a Milano dal 28 settembre al 2 ottobre 2021: la Pre-COP26 e l’evento internazionale dedicato ai giovani “Youth4Climate2021: Driving Ambition”.

L’evento dedicato ai giovani è il primo incontro realizzato nell’ambito del percorso intergovernativo “ufficiale” che vede coinvolti i giovani dai 15 ai 29 anni, 2 rappresentanti per ognuno dei 197 paesi che hanno sottoscritto la Convenzione sul clima, già attivi in un gruppo, associazione o impresa. Questi 400 giovani di tutto il mondo saranno coinvolti in un percorso preparatorio e poi a Milano daranno vita ad un confronto diretto con i ministri partecipanti alla Conferenza preparatoria che si terrà nei due giorni successivi. I risultati dell’incontro tra i giovani e i leader saranno raccolti in una Dichiarazione finale che sarà recepita nel processo che condurrà alla Conferenza della Parti di Glasgow.

Questa iniziativa, così come è avvenuto con Economy of Francesco, rappresenta un segno concreto nella direzione indispensabile e necessaria di costruire e rafforzare percorsi di dialogo e collaborazione tra le generazioni, una sorta di alleanza intergenerazionale per la cura della terra. Sarebbe importante e lungimirante attivare concreti percorsi di coinvolgimento e partecipazione tra i giovani (con il loro sguardo al futuro) e gli adulti (portatori di conoscenza ed esperienza) anche a livello locale e regionale per costruire insieme quei piani di ripartenza e resilienza per orientare e trasformare l’attuale crisi socio-sanitaria e climatico-ambientale in una grande opportunità per un futuro più sostenibile e inclusivo.

Matteo Mascia è Coordinatore Progetto Etica e Politiche Ambientali di Fondazione Lanza e Associazione Veneta per lo Sviluppo Sostenibile, AsVeSS


L’articolo è stato pubblicato nel settimanale La Difesa del Popolo del 18.04.2021. LINK